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Una delle fonti primarie per un'indagine sulla rivolta di Messina del 1674-1678 contro la Spagna è la "Breve e sincera relazione de' tumulti di Messina dalle origini sino alla chiamata dei francesi". Questo documento riporta in modo preciso e dettagliato gli avvenimenti messinesi a partire dal 1662 fino alla fine del settembre 1674. Si tratta molto probabilmente, dell'opera di un messinese molto informato su ciò che accade, scritta allo scopo di informare l'opinione italiana sulle cause della rivolta e sull'aiuto chiesto alla Francia. Anche se la fonte più rivelatrice è quella che è stata…mehr

Produktbeschreibung
Una delle fonti primarie per un'indagine sulla rivolta di Messina del 1674-1678 contro la Spagna è la "Breve e sincera relazione de' tumulti di Messina dalle origini sino alla chiamata dei francesi". Questo documento riporta in modo preciso e dettagliato gli avvenimenti messinesi a partire dal 1662 fino alla fine del settembre 1674. Si tratta molto probabilmente, dell'opera di un messinese molto informato su ciò che accade, scritta allo scopo di informare l'opinione italiana sulle cause della rivolta e sull'aiuto chiesto alla Francia. Anche se la fonte più rivelatrice è quella che è stata scritta senza pensare alla posterità, prodotta da quelli che M. Bloch ha chiamato “Testimoni loro malgrado” ritengo che l'unica opera in tal senso sia "La Relazione delli successi nelle rivoluzioni della città di Messina principiali l'anno 1674 al 7 del mese di Luglio giorno sabato a hore 15". Si tratta in sostanza di un diario sincrono agli avvenimenti narrati, d'autore anonimo, pregevolissimo per la copia e originalità di notizie. Infatti come diceva il Galatti “I fatti emergono vivi e coloriti da sembrar quasi di assistervi“. Questo manoscritto narra gli eventi “con la spassionatezza, la serenità e la moderazione di chi non mira a difendere o denigrare una causa presso i contemporanei ed i posteri, ma bensì a trascrivere quali esse siano, le vicende delle quali fu un testimone“. Anche se le simpatie dell'autore della relazione vanno apertamente alla Spagna e per i Merli, egli rileva nello stesso tempo le colpe di ambedue le parti. Un uomo insomma come lo definiva il Galatti, “cui lo spirito di parte non fa velo agli occhi, e che è estraneo ai vilipendi ed alle apologie, notò con serenità filosofica gli avvenimenti tal quale egli li vide “