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Abstract from the year 2019 in the subject Cultural Studies - Basics and Definitions, , language: Italian, abstract: Il saggio indaga sulla natura della cosiddetta "Rivoluzione Conservatrice" in Germania e sul suo rapporto con la memoria della Grande Guerra. La categoria storiografica di «rivoluzione conservatrice», applicata alle nuove forme di nazionalismo e di conservatorismo in area linguistica tedesca dopo la Prima Guerra Mondiale, è oggi accettata dalla gran parte degli storici, sia pure con considerevoli e non trascurabili distinzioni. Stefan Breuer, che pure è autore di un saggio…mehr

Produktbeschreibung
Abstract from the year 2019 in the subject Cultural Studies - Basics and Definitions, , language: Italian, abstract: Il saggio indaga sulla natura della cosiddetta "Rivoluzione Conservatrice" in Germania e sul suo rapporto con la memoria della Grande Guerra. La categoria storiografica di «rivoluzione conservatrice», applicata alle nuove forme di nazionalismo e di conservatorismo in area linguistica tedesca dopo la Prima Guerra Mondiale, è oggi accettata dalla gran parte degli storici, sia pure con considerevoli e non trascurabili distinzioni. Stefan Breuer, che pure è autore di un saggio significativamente intitolato: Anatomie der Konservativen Revolution, in un contributo più recente vi preferisce la più asettica distinzione tra Alter Nationalismus e Neuer Nationalismus, tra antico e nuovo nazionalismo, almeno in un contesto di sintesi storiografica più ampia, che, però, non rende conto di quanto nella Konservative Revolution non ricadeva e non poteva ricadere nella categoria di “nazionalismo”. Ernst Nolte ha continuato a considerare la «rivoluzione conservatrice» una categoria valida, estendendola, anzi, a un contesto paneuropeo, sottolineandone il legame strettissimo con l’esperienza della Prima Guerra Mondiale e con la “guerra civile europea”. Rolf Peter Sieferle ha sottolineato la differenza tra i pensatori della Rivoluzione Conservatrice e i nazionalismi ottocenteschi proprio nella dimensione “rivoluzionaria”, includendovi pensatori culturalmente legati all’estrema sinistra (come Paul Lensch). Si tratta, dunque, di qualcosa di più di un’efficace metafora storiografica o di un provocatorio artificio retorico.
Autorenporträt
Giuseppe Reguzzoni è stato per molti anni insegnante nei licei in Italia e nella Svizzera tedesca. Storico delle idee (dottorato di ricerca presso Università Cattolica di Milano), traduttore e libero pubblicista, è attualmente docente presso l'Istituto Universitario di Mediazione Linguistica di Borgomanero (Novara). Dozent und ehemaliger Mitarbeiter (Dr. hab. Phil.) des Institutes für neuzeitliche Geschichte (Begriffsgeschichte) an der Katholischen Universität Mailand; Übersetzer, Historiker und Publizist. Seit September 2021 Universitätsprofessur am Istituto Universitario di Mediazione Linguistica Borgomanero (Piedmont).