Enrico e i suoi compagni. Hanno diciassette anni, è l’anno scolastico ’67-’68, come tutti gli adolescenti sono alla ricerca di se stessi. Vogliono evadere da una scuola che li tiene prigionieri e da un costume sociale oppressivo, indagano sul passato opaco delle loro famiglie e sull’omertà che copre come una nebbia gli anni della guerra. Per riuscirci occupano il liceo e partecipano agli scontri di Valle Giulia, a Roma. Soffriranno, per questo: uno di loro compirà un atto estremo di ribellione. Enrico scoprirà tracce di una sorella morta bambina in manicomio, e cercherà di sapere perché una pistola è nascosta in casa dei suoi e in che modo suo padre sia divenuto proprietario di un negozio di tessuti appartenuto a un ebreo deportato ad Auschwitz. Ci riuscirà con l’aiuto di uno zio, ex combattente repubblicano in Spagna. I ragazzi si liberano dalle famiglie, vanno a vivere insieme, sono liberi di amarsi, iniziano i vagabondaggi tra il sud delle isole Eolie, la Germania e la Milano delle fabbriche, la Parigi del maggio. Intorno a loro esplodono il Vietnam dell’offensiva del Têt e la morte di Ernesto Guevara, il terremoto del Belice e la Primavera di Praga. Una narrazione intima e intensa delle emozioni e dei sogni che diventarono una rivoluzione. Pierluigi Sullo è stato redattore del Quotidiano dei lavoratori tra il 1974 e il 1976, ha lavorato al manifesto per ventidue anni, fino a diventarne vicedirettore (direttore Luigi Pintor), e per dodici anni ha diretto il settimanale Carta. Ha pubblicato, oltre a numerose raccolte di saggi e libri collettivi, come “Calendario della fine del mondo” (Intramoenia, 2011) e “No Tav d’Italia” (Intramoenia, 2013), un libro sul terremoto in Irpinia nel 1980, “La casa di Rocco” (Edizioni Lavoro), “Guerre minime” (Intramoenia, 2002), sulla vicenda di un giovane marocchino annegato ai Murazzi di Torino, e un saggio sulla fine della modernità, “Postfuturo” (Carta/Intramoenia, 2009).