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Luigia Codemo, o Luigia Codemo di Gerstenbrandt (Treviso, 5 settembre 1828 – Venezia, 3 agosto 1898), è stata una scrittrice e romanziera italiana autrice di racconti, romanzi, poesie e testi teatrali di ambiente contadino e spesso a sfondo patriottico. È tra le scrittrici basilari della storia della letteratura italiana dell'Ottocento; è quindi censita in "Le autrici della letteratura italiana". Nacque in una famiglia di intellettuali: il padre Michelangelo era insegnante di lettere, la madre Cornelia Sale vedova Mocenigo, poetessa e traduttrice. Fece frequenti viaggi in Italia e all'estero,…mehr

Produktbeschreibung
Luigia Codemo, o Luigia Codemo di Gerstenbrandt (Treviso, 5 settembre 1828 – Venezia, 3 agosto 1898), è stata una scrittrice e romanziera italiana autrice di racconti, romanzi, poesie e testi teatrali di ambiente contadino e spesso a sfondo patriottico. È tra le scrittrici basilari della storia della letteratura italiana dell'Ottocento; è quindi censita in "Le autrici della letteratura italiana". Nacque in una famiglia di intellettuali: il padre Michelangelo era insegnante di lettere, la madre Cornelia Sale vedova Mocenigo, poetessa e traduttrice. Fece frequenti viaggi in Italia e all'estero, studiò pittura a Firenze ed ebbe occasione di conoscere e frequentare alcuni fra i più importanti letterati del XIX secolo quali Manzoni, Tommaseo e Giusti. Nel 1851 si trasferì a Venezia dove sposò Carlo di Gerstenbrandt. Pubblicò il suo primo romanzo, "Le memorie d'un contadino", nel 1856; l'opera, che narrava le vicende di un giovane contadino che si trasferiva a Venezia, riscosse consensi ed elogi soprattutto per la descrizione delle scene domestiche e per l'evidente adesione dell'autrice ai movimenti di indipendenza italiana. Il linguaggio, mutuato dal Manzoni, appare poco curato; l'autrice tuttavia costruiva personaggi, soprattutto personaggi femminili, dal carattere netto e ben definito. La Codemo si cimentò anche in testi teatrali: I due Barisani, ossia fa quel che vuol la terra (1882), L'ultima Delmosti, Un processo in famiglia (1868), Loda la rosa tieni la viola, Letterati e perpetue, La biscia becca il ciarlatano.