Un giornalista del “Journal de Paris” viene incaricato dal suo capo di scrivere l’elogio funebre di un certo Angioy, di professione giudice. Per il giovane sembra più una noia che altro, su un personaggio a lui sconosciuto non tirerà di certo fuori chissà che storia.
Eppure, dall’incontro con varie persone che l’hanno conosciuto in vita, emerge la figura di un uomo straordinario, una voce del popolo sardo unica nel suo genere. Lontano dai salotti aristocratici sia sardi che piemontesi, quanto dagli interessi economici spiccioli, il giudice Angioy si è fatto prima portavoce del malessere della gente del Logudoro e poi di una vera e propria protesta, finalizzata non tanto all’indipendentismo sardo quanto al rifiorimento economico e sociale della Sardegna.
Giovanni Sanna Laina si dimostra ancora una volta abilissimo nella tessitura di un romanzo storico originale e avvincente, che mette al centro le personalità e la cultura del popolo sardo, in un periodo, verso la fine del Settecento, in cui per la prima volta si parlava apertamente di riscatto dei feudi e di libertà democratiche.
Giovanni Sanna Laina è nato a Olbia da antica famiglia sarda. Trasferitosi da giovane con la famiglia all’estero, vi consegue in lingua francese la Maturità Classica, poi la laurea in Scienze Economiche e successivamente in Economia Matematica. All’emergere della nuova Europa, viene assunto nella Dir. Generale degli Affari economici e finanziari (DG II) della Commissione Europea, ove partecipa allo sviluppo delle procedure comunitarie ancora attuali. La crisi petrolifera del 1974/79 indurrà il Governatore Carli della Banca d’Italia a chiedere un prestito comunitario che condurrà l’autore a negoziare delle condizioni economiche concordate, poi estese a tutti i paesi dell’UE note come “Criteri di Maastricht”. Oltre ai compiti ricorrenti di analisi della congiuntura, collabora con docenti delle università “La Sapienza” e Luiss, in vista di modellizzare il regime della Sicurezza Sociale a fini di programmazione (pubblicazioni BIT e INPS). Con la riorganizzazione della DG II iniziata dal nuovo Direttore generale Padoa Schioppa, coordina l’uso dei principali modelli econometrici nazionale a fini previsionali nel quadro del progetto Eurolink. Più tardi, distaccato presso il gabinetto del Ministro per i Diritti dell’Uomo e gli Affari Umanitari del Governo francese, coordina l’impianto del “Regime speciale per le Regioni ultra-periferiche dell’UE”, sancito dal Trattato di Nizza. A riposo dal 2003, si dedica per un decennio alla libera docenza presso le Università di Sassari e di Cosenza, ove ha l’opportunità di documentarsi ampiamente sui momenti più turbati della Sarda Rivoluzione. Ne risulterà la pubblicazione di una trilogia, il cui secondo volume intitolato La Surbile, che ottiene il premio Lugano nel quadro del “Switzerland Literary Prize”.
Eppure, dall’incontro con varie persone che l’hanno conosciuto in vita, emerge la figura di un uomo straordinario, una voce del popolo sardo unica nel suo genere. Lontano dai salotti aristocratici sia sardi che piemontesi, quanto dagli interessi economici spiccioli, il giudice Angioy si è fatto prima portavoce del malessere della gente del Logudoro e poi di una vera e propria protesta, finalizzata non tanto all’indipendentismo sardo quanto al rifiorimento economico e sociale della Sardegna.
Giovanni Sanna Laina si dimostra ancora una volta abilissimo nella tessitura di un romanzo storico originale e avvincente, che mette al centro le personalità e la cultura del popolo sardo, in un periodo, verso la fine del Settecento, in cui per la prima volta si parlava apertamente di riscatto dei feudi e di libertà democratiche.
Giovanni Sanna Laina è nato a Olbia da antica famiglia sarda. Trasferitosi da giovane con la famiglia all’estero, vi consegue in lingua francese la Maturità Classica, poi la laurea in Scienze Economiche e successivamente in Economia Matematica. All’emergere della nuova Europa, viene assunto nella Dir. Generale degli Affari economici e finanziari (DG II) della Commissione Europea, ove partecipa allo sviluppo delle procedure comunitarie ancora attuali. La crisi petrolifera del 1974/79 indurrà il Governatore Carli della Banca d’Italia a chiedere un prestito comunitario che condurrà l’autore a negoziare delle condizioni economiche concordate, poi estese a tutti i paesi dell’UE note come “Criteri di Maastricht”. Oltre ai compiti ricorrenti di analisi della congiuntura, collabora con docenti delle università “La Sapienza” e Luiss, in vista di modellizzare il regime della Sicurezza Sociale a fini di programmazione (pubblicazioni BIT e INPS). Con la riorganizzazione della DG II iniziata dal nuovo Direttore generale Padoa Schioppa, coordina l’uso dei principali modelli econometrici nazionale a fini previsionali nel quadro del progetto Eurolink. Più tardi, distaccato presso il gabinetto del Ministro per i Diritti dell’Uomo e gli Affari Umanitari del Governo francese, coordina l’impianto del “Regime speciale per le Regioni ultra-periferiche dell’UE”, sancito dal Trattato di Nizza. A riposo dal 2003, si dedica per un decennio alla libera docenza presso le Università di Sassari e di Cosenza, ove ha l’opportunità di documentarsi ampiamente sui momenti più turbati della Sarda Rivoluzione. Ne risulterà la pubblicazione di una trilogia, il cui secondo volume intitolato La Surbile, che ottiene il premio Lugano nel quadro del “Switzerland Literary Prize”.