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Esiste a tutt'oggi una scuola statale in cui i bambini apprendono senza sofferenza alcuna, ma anzi con gioia? Una scuola in cui tutti sono felici: i bambini non oppressi da verifiche-giudizi assillanti che li costringono a memorizzare definizioni che, nel giro di poche settimene, dimenticheranno, ma che costruiscono il loro sapere partendo dai loro interessi e soprattutto usando il loro corpo e le loro forme di intelligenza; gli insegnanti liberati dalla gabbia della burocrazia, dall'ossessione delle verifiche pressoché quotidiane e che li costringe a riversare contenuti su contenuti nelle…mehr

Produktbeschreibung
Esiste a tutt'oggi una scuola statale in cui i bambini apprendono senza sofferenza alcuna, ma anzi con gioia? Una scuola in cui tutti sono felici: i bambini non oppressi da verifiche-giudizi assillanti che li costringono a memorizzare definizioni che, nel giro di poche settimene, dimenticheranno, ma che costruiscono il loro sapere partendo dai loro interessi e soprattutto usando il loro corpo e le loro forme di intelligenza; gli insegnanti liberati dalla gabbia della burocrazia, dall'ossessione delle verifiche pressoché quotidiane e che li costringe a riversare contenuti su contenuti nelle menti dei loro alunni, ma che diventano guida serena e competente di ciascun alunno, aiutandolo a raggiungere il massimo di quanto è nelle sue possibilità; i genitori, che hanno perso la fiducia nella scuola, ma che possono aiutare la stessa a divenire il luogo in cui i figli costruiscono le basi della cultura senza ansie, paure, competizione negativa? A partire dalla descrizione di una scuola statale portoghese: "La Escola da Ponte", in cui ho trovato il mio modello di scuola felice, ho cercato di individuare quegli aspetti della scuola italiana che le impediscono di essere una "buona scuola" e ho osato costruire un modello che possa dare la felicità a chi la frequenta, insieme alle competenze irrinunciabili per i giovani del terzo millennio. La speranza è che tanti insegnanti coraggiosi facciano proprio questo modello, andando ad aggiungersi ai pochi Maestri con la m maiuscola che, in solitudine e con tante difficoltà, hanno già intrapreso il cammino verso una scuola meno ingessata e più libera.