La scuola moderna: una scuola per i ragazzi
Francisco Ferrer fu un riformatore della scuola spagnola finendo per pagare a caro prezzo la sua opposizione alle rigide regole educative del suo tempo e per la sua vicinanza a posizioni tangenti l’anarchismo.
In una manciata di pagine ha delineato i fondamenti della sua scuola moderna: formare delle intelligenze libere, responsabili, capaci di favorire lo sviluppo delle facoltà umane. Nella scuola moderna si praticava la coeducazione delle classi sociali e dei sessi – assoluta novità nella storia scolastica di quei tempi – e il principio di uguaglianza e solidarietà è incompatibile con il sistema dei premi e dei castighi e con i voti e gli esami. L’educatore asseconda il desiderio del ragazzo di passare dal gioco al lavoro vero e proprio, che lo aiuterà a trovare la propria realizzazione e, importante, non contro ma insieme agli altri.
Molto importanti per comprendere l’esperienza della scuola moderna è la lettura dei “Bollettini” che mensilmente riportavano teorizzazioni, approfondimenti, esperienze, vita concreta che si sviluppava nelle scuole; diventando il vero strumento di fondazione teorica della scuola stessa. In questo testo riportiamo i primi 11 numeri del Bollettino.
La prima scuola moderna nasce nel 1901 e questa esperienza prosegue fino al 1909 quando Ferrer viene coinvolto nei disordini della Semana tragica e condannato, ingiustamente, a morte. La sua morte, duramente condannata da molti intellettuali europei e non, colpì duramente l’organizzazione della scuola moderna, ponendo così termine ad un’esperienza che ancora oggi insegna molto a chi voglia seguire un’educazione libera, attenta ai bisogni dei ragazzi, tesa a sollecitare le potenzialità degli studenti.
Francisco Ferrer fu un riformatore della scuola spagnola finendo per pagare a caro prezzo la sua opposizione alle rigide regole educative del suo tempo e per la sua vicinanza a posizioni tangenti l’anarchismo.
In una manciata di pagine ha delineato i fondamenti della sua scuola moderna: formare delle intelligenze libere, responsabili, capaci di favorire lo sviluppo delle facoltà umane. Nella scuola moderna si praticava la coeducazione delle classi sociali e dei sessi – assoluta novità nella storia scolastica di quei tempi – e il principio di uguaglianza e solidarietà è incompatibile con il sistema dei premi e dei castighi e con i voti e gli esami. L’educatore asseconda il desiderio del ragazzo di passare dal gioco al lavoro vero e proprio, che lo aiuterà a trovare la propria realizzazione e, importante, non contro ma insieme agli altri.
Molto importanti per comprendere l’esperienza della scuola moderna è la lettura dei “Bollettini” che mensilmente riportavano teorizzazioni, approfondimenti, esperienze, vita concreta che si sviluppava nelle scuole; diventando il vero strumento di fondazione teorica della scuola stessa. In questo testo riportiamo i primi 11 numeri del Bollettino.
La prima scuola moderna nasce nel 1901 e questa esperienza prosegue fino al 1909 quando Ferrer viene coinvolto nei disordini della Semana tragica e condannato, ingiustamente, a morte. La sua morte, duramente condannata da molti intellettuali europei e non, colpì duramente l’organizzazione della scuola moderna, ponendo così termine ad un’esperienza che ancora oggi insegna molto a chi voglia seguire un’educazione libera, attenta ai bisogni dei ragazzi, tesa a sollecitare le potenzialità degli studenti.