“Abitato dalla fragilità e dallo splendore,
dall’abisso e dalla pienezza,
l’essere umano non è mai destinato a
vivere nelle tenebre della disperazione.
Anche in una esistenza travagliata dalle prove
si percepisce la speranza.”
Roger Schultz
Elia è un giornalista che si occupa -come dice lui- del mondo che sta al di là del mondo, ha un fuoco interno che continua a bruciare e fa in modo che la fiamma non diventi cenere.
Elia è appassionato del mondo, della vita, degli altri e questo fuoco lo porterà a conoscere Debora, Roger, Rebecca, Rachele e Anouche. Tutte persone che hanno orecchi non solo per sentire e occhi non solo per vedere.
Durante il suo cammino incontrerà la complicità della bellezza, la compassione, gli sguardi insperati e la parola senza parole. Guarderà da lontano, anche le cose più vicine, fino a quando non troverà pieno appagamento, dopo un incontro decisivo. Il silenzio e l’assenza diventano, per lui, estasi di una presenza inimmaginabile.
Alla fine del romanzo Elia, scomparso da tempo a Beirut sconvolta dalla guerra, riappare, un po’ misteriosamente. Chi lo incontra non sa più se sia ancora lui o un altro, misterioso, lui.
È un romanzo per tutti quelli che cercano la pienezza e non si accontentano delle apparenze.
dall’abisso e dalla pienezza,
l’essere umano non è mai destinato a
vivere nelle tenebre della disperazione.
Anche in una esistenza travagliata dalle prove
si percepisce la speranza.”
Roger Schultz
Elia è un giornalista che si occupa -come dice lui- del mondo che sta al di là del mondo, ha un fuoco interno che continua a bruciare e fa in modo che la fiamma non diventi cenere.
Elia è appassionato del mondo, della vita, degli altri e questo fuoco lo porterà a conoscere Debora, Roger, Rebecca, Rachele e Anouche. Tutte persone che hanno orecchi non solo per sentire e occhi non solo per vedere.
Durante il suo cammino incontrerà la complicità della bellezza, la compassione, gli sguardi insperati e la parola senza parole. Guarderà da lontano, anche le cose più vicine, fino a quando non troverà pieno appagamento, dopo un incontro decisivo. Il silenzio e l’assenza diventano, per lui, estasi di una presenza inimmaginabile.
Alla fine del romanzo Elia, scomparso da tempo a Beirut sconvolta dalla guerra, riappare, un po’ misteriosamente. Chi lo incontra non sa più se sia ancora lui o un altro, misterioso, lui.
È un romanzo per tutti quelli che cercano la pienezza e non si accontentano delle apparenze.