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La sensitiva (eBook, ePUB) - Bysshe Shelley, Percy
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Cresceva in un giardino una Sensitiva che gli zeffiretti nutrivano di argentea rugiada; ed essa alla luce apriva le sue foglioline a ventaglio e le richiudeva sotto i baci della notte. E la Primavera, sentita ovunque come lo spirito d’amore, si levò sul vago giardino: ed ogni fiore ed ogni erba del bruno seno della terra si destò dai sogni del suo riposo invernale.Ma nel campo, nel giardino, nella fratta nessun fiore fremette e palpitò mai di beatitudine come cervia nel meriggio in dolce bisogno d’amore, quanto la solitaria Sensitiva. Il bucaneve, indi la violetta, sorsero dal suolo inumiditi…mehr

Produktbeschreibung
Cresceva in un giardino una Sensitiva che gli zeffiretti nutrivano di argentea rugiada; ed essa alla luce apriva le sue foglioline a ventaglio e le richiudeva sotto i baci della notte.
E la Primavera, sentita ovunque come lo spirito d’amore, si levò sul vago giardino: ed ogni fiore ed ogni erba del bruno seno della terra si destò dai sogni del suo riposo invernale.Ma nel campo, nel giardino, nella fratta nessun fiore fremette e palpitò mai di beatitudine come cervia nel meriggio in dolce bisogno d’amore, quanto la solitaria Sensitiva.
Il bucaneve, indi la violetta, sorsero dal suolo inumiditi di tepida pioggia, e il loro alito si confuse al fresco alito della zolla erbosa, come la voce al suono dello strumento. Sorsero gli screziati anemoni e l’ardito tulipano e i narcisi, i più bei fiori fra tutti, che fisano gli occhi nei recessi del ruscello fino a che non muoiono della loro propria vaghezza; e il mughetto simile alla Naiade che la giovinezza fa sì bello e la passione tanto pallido che il bagliore delle sue tremule campanule si vede attraverso ai loro padiglioni di tenero verde; e il giacinto, purpureo e bianco e azzurro, sprigionante dalle sue campanule un’armonia così delicata, tenera ed intensa che il senso percepivala come un profumo; e la rosa come ninfa movente al bagno che, a piega a piega, scopriva l’intimo del suo seno ardente fino ad abbandonare ignudo alla languida aria lo spirito della sua bellezza e del suo amore; e il giglio levava in alto, come una Menade, la sua coppa dal color di luce lunare, fino a che l’ignea stella che è suo occhio fissava traverso la chiara rugiada ne l’amoroso cielo; e il timido gelsomino e la dolce tuberosa il più soave fiore che sbocci per la fragranza: tutti i rari fiori di ogni clima crebbero in quel giardino in uno splendore perfetto.