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Il conflitto di attribuzioni tra la Procura della Repubblica di Palermo e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, risolto con la sentenza n 1/2013 della Corte Costituzionale, nasce a causa di alcune captazioni di telefonate, intercorse tra quest’ultimo e l’ex Ministro ed ex senatore Nicola Mancino, indagato per falsa testimonianza dalla Procura siciliana, all’interno del processo sulla presunta Trattativa tra lo Stato italiano e la mafia, risalente agli anni delle terribili stragi che hanno scosso il nostro Paese (primi anni novanta). Per valutare le eventuali responsabilità dell’ex…mehr

Produktbeschreibung
Il conflitto di attribuzioni tra la Procura della Repubblica di Palermo e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, risolto con la sentenza n 1/2013 della Corte Costituzionale, nasce a causa di alcune captazioni di telefonate, intercorse tra quest’ultimo e l’ex Ministro ed ex senatore Nicola Mancino, indagato per falsa testimonianza dalla Procura siciliana, all’interno del processo sulla presunta Trattativa tra lo Stato italiano e la mafia, risalente agli anni delle terribili stragi che hanno scosso il nostro Paese (primi anni novanta). Per valutare le eventuali responsabilità dell’ex Senatore Mancino la Procura palermitana su cui pende il procedimento penale riguardante la Trattativa sopracitata, dispone, tra il 7 novembre 2011 e il 9 maggio 2012, un’attività di intercettazione sulle utenze telefoniche dell’ex Ministro al fine di carpirne le comunicazioni. In questo lasso di tempo vengono captate 9.295 conversazioni telefoniche tra cui quattro hanno come interlocutore, a grande sorpresa, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano.