La sessualità giapponese, osservata dall'esterno, non può che stupire, almeno con riferimento alle sue rappresentazioni più massificate ed esteriori, per la sua eccentricità e per la contraddizione (per lo più solo apparente) tra il carattere sofisticato della tradizione erotica e la bizzarria di una pornografia contemporanea unica per la peculiarità e l'estensione delle sue manifestazioni di massa. In Giappone la dimensione strettamente sensualistica e ludica della sessualità non è mai stata considerata peccato, non ha mai ingenerato rammarico morale e sensi di colpa, come nelle culture cristiane. Questa potente nozione assiologica fondamentale, combinata ad un estetismo sofisticato, alle vicissitudini della storia moderna (ad esempio l'esperienza nucleare) e ad un ambiente tecnologico evolutissimo, ha generato forme e dinamiche di una sessualità per molti versi sorprendente e singolare.