La Sfinge Nera. Dal Marocco al Madagascar”, scritto negli anni venti, dopo la Prima Guerra Mondiale. Il racconto narra della scoperta dell’Africa attraverso un viaggio di esploratori europei ed americani, volto a conoscere il continente con le sue ricchezze e opportunità di commercio, verificare la situazione sanitaria nei diversi stati, effettuare ricerche di Botanica, approfondire culture e conoscere le variegate situazioni politiche, per poter poi redigere report giornalistici o riferire ai propri governi. Questa comitiva molto eterogena e piuttosto numerosa, composta da scienziati, medici, giornalisti, consulenti politici e capitanata da italiani, si incammina in questo viaggio che, partendo dal Nord Africa con vari mezzi di trasporto (dalle carovane di animali, alle navi, ai treni - laddove esistevano linee ferroviarie) in parte via terra, in parte via mare, arriva, dopo un lungo peregrinare, prima in Sud Africa e poi in Madagascar. Durante tutto il viaggio, ben descritto dall’autore con una brillante scrittura narrativa post decadentista, si evincono la magia e il fascino di questo continente di cui si susseguono molteplici racconti: visite in villaggi, partecipazione a cerimonie, incontri con le autorità dei territori, sia che si tratti di sovrani selvaggi che di funzionari governativi, quando si arriva in stati politicamente più evoluti (quali, ad esempio, il Sud Africa).