Donna coraggiosa e determinata, Toni, la protagonista del romanzo, è costretta dalle circostanze ad abbandonare la comoda esistenza nella Viareggio spensierata degli anni Trenta per seguire il marito in Africa. Lì, prima in Etiopia e poi in Uganda, dove lui dirige una miniera, abbandona l’abito della borghese benestante per costruire un’immagine di sé affatto diversa: esperta di caccia grossa, direttrice di piantagioni, per approdare finalmente nella sua isoletta fluviale tra le acque turbinose del fiume Kagera, che trasformerà in un piccolo paradiso naturale ricercato da cineasti e turisti.
Tra realtà e fantasia, il romanzo ricalca le orme della vera Toni sulla scorta di lettere, fotografie, testimonianze orali. Ne risulta uno spaccato illuminante sull’avventura coloniale italiana negli anni del regime e sulle sorti di una donna grintosa e amante della vita, che ha fatto dell’Africa la terra dell’anima e non ha permesso a niente e nessuno, nemmeno all’amore, di rubarle la sua libertà. In questo senso, la signora dei leoni si inserisce a pieno titolo nel novero di quelle giovani donne che negli anni della belle époque hanno fatto parlare di sé per imprese straordinarie.
Tra realtà e fantasia, il romanzo ricalca le orme della vera Toni sulla scorta di lettere, fotografie, testimonianze orali. Ne risulta uno spaccato illuminante sull’avventura coloniale italiana negli anni del regime e sulle sorti di una donna grintosa e amante della vita, che ha fatto dell’Africa la terra dell’anima e non ha permesso a niente e nessuno, nemmeno all’amore, di rubarle la sua libertà. In questo senso, la signora dei leoni si inserisce a pieno titolo nel novero di quelle giovani donne che negli anni della belle époque hanno fatto parlare di sé per imprese straordinarie.