Racconto
Di Anton Giulio Barrili scrittore di romanzi, il Croce ha elogiato lo "stile limpido e scorrevole, senza stento, senza disuguaglianze e insieme accurato e corretto", aggiungendo che "il difetto radicale, epperò gravissimo, del Barrili è che egli non prende serio interesse alla materia che tratta.". Del resto non è la materia di questo romanzo tale da essere presa sul serio: pubblicato nel 1909, esso traccia un quadro, leggero ma attento, ricco di dettagli e digressioni, della società nobile romana, e delle tresche amorose che vi si intrecciano.
I protagonisti principali sono la duchessa Serena, bellissima vedova appena giunta alla fine del lutto, il conte di Riva, innamorato platonico della duchessa da molti anni, e il suo amico, serissimo segretario del ministro, il conte di Montegalda. Ma con l'inizio del XX secolo, la ricchezza si mescola sempre più alla nobiltà, e la ricchezza di una bella americana vale abbastanza per meritare un titolo nobiliare. Così il conte di Riva, per evitare di confessare alla vedova che preferirebbe sposare l'ereditiera americana, costringe l'amico Montegalda a dirle che Riva, avendo perso al gioco la sua fortuna, non oserà mai più presentarsi a lei; Riva sparisce quindi per Napoli, insieme con la famiglia americana. Le bugie hanno le gambe cortissime, e nemmeno la dedizione di Montegalda al suo amico impedisce alla duchessa di sapersi abbandonata da Riva.
Di Anton Giulio Barrili scrittore di romanzi, il Croce ha elogiato lo "stile limpido e scorrevole, senza stento, senza disuguaglianze e insieme accurato e corretto", aggiungendo che "il difetto radicale, epperò gravissimo, del Barrili è che egli non prende serio interesse alla materia che tratta.". Del resto non è la materia di questo romanzo tale da essere presa sul serio: pubblicato nel 1909, esso traccia un quadro, leggero ma attento, ricco di dettagli e digressioni, della società nobile romana, e delle tresche amorose che vi si intrecciano.
I protagonisti principali sono la duchessa Serena, bellissima vedova appena giunta alla fine del lutto, il conte di Riva, innamorato platonico della duchessa da molti anni, e il suo amico, serissimo segretario del ministro, il conte di Montegalda. Ma con l'inizio del XX secolo, la ricchezza si mescola sempre più alla nobiltà, e la ricchezza di una bella americana vale abbastanza per meritare un titolo nobiliare. Così il conte di Riva, per evitare di confessare alla vedova che preferirebbe sposare l'ereditiera americana, costringe l'amico Montegalda a dirle che Riva, avendo perso al gioco la sua fortuna, non oserà mai più presentarsi a lei; Riva sparisce quindi per Napoli, insieme con la famiglia americana. Le bugie hanno le gambe cortissime, e nemmeno la dedizione di Montegalda al suo amico impedisce alla duchessa di sapersi abbandonata da Riva.
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