Un testo che mette la parola fine a tutti i luoghi comuni legati sul tema "La specie artificiale" è un libro che affronta i consueti temi della bioetica, ma da una prospettiva radicalmente diversa. Lo scopo principale della ricerca non è, infatti, argomentare "pro" o "contro" questa o quella pratica biomedica, come già fanno molti libri in circolazione, ma cercare di capire come gli sviluppi della biomedicina da un lato e le dottrine bioetiche dall'altro stanno modificando e modificheranno ancor di più in futuro la specie umana. Ci si chiede spesso se una pratica biomedica sia benefica o malefica nell'immediato, ma ci si domanda assai più raramente che impatto essa abbia sull'evoluzione. Ancora meno ci si chiede che impatto abbiano sull'evoluzione le dottrine bioetiche. Assumendo un punto di vista evolutivo, la classica contrapposizione di campo tra "laici" e "cattolici" appare in una luce diversa. Una volta che le tecniche sono state forgiate, non importa se si è favorevoli o contrari: qualunqe scelta determinerà l'evoluzione della nostra specie che, in questo preciso senso, è "artificiale per natura". Quello che davvero importa è dunque capire da dove veniamo, dove stiamo andando e soprattutto dove vogliamo andare. L'AUTORE: Riccardo Campa è un sociologo e filosofo italiano che vive e lavora a Cracovia. È conosciuto soprattutto per i suoi studi nel campo dell'etica della scienza e del transumanesimo e, precisamente, per la sua difesa dell'idea di evoluzione autodiretta. Svolge ricerche sia nella veste di Professore associato di Sociologia della scienza e della tecnica all'Università Jagellonica di Cracovia, sia nella veste di Presidente dell'Associazione Italiana Transumanisti, della quale è fondatore.