La storia della Sinistra è piena di sconfitte, con avanguardie generose ma incapaci di comprendere gli strati popolari o nomenklature distaccate dalla base. Negli ultimi trent’anni si è però attuata una completa separazione tra ceto politico e potenziali rappresentati che sembra condannarla all’irrilevanza. Per superare questa impasse la Sinistra deve essere un soggetto politico espressione di grandi masse popolari e capace di analizzare l’esistente elaborando visioni alternative. Solo così potrà agire da protagonista del cambiamento sociale, non ridursi ad una opaca espressione di interessi particolari e ridare speranza.
Ferruccio Diozzi (Napoli, 1954) laureato in Sociologia, ha lavorato alla Biblioteca Universitaria di Napoli, e poi al CIRA, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali di Capua. Ha fatto parte dei Democratici di Sinistra ed è attualmente responsabile Cultura del Movimento per il Partito del Lavoro.
Attivo nel volontariato sociale e culturale è stato, inoltre, docente in documentazione e biblioteconomia ed ha ricoperto cariche direttive e rappresentative in diverse associazioni (AIDA, AIB, Amici di Città della Scienza, SIS Società Italiana per l’Innovazione Sociale).
Ferruccio Diozzi (Napoli, 1954) laureato in Sociologia, ha lavorato alla Biblioteca Universitaria di Napoli, e poi al CIRA, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali di Capua. Ha fatto parte dei Democratici di Sinistra ed è attualmente responsabile Cultura del Movimento per il Partito del Lavoro.
Attivo nel volontariato sociale e culturale è stato, inoltre, docente in documentazione e biblioteconomia ed ha ricoperto cariche direttive e rappresentative in diverse associazioni (AIDA, AIB, Amici di Città della Scienza, SIS Società Italiana per l’Innovazione Sociale).
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