Raccattai il diploma di conservatorio, la chitarra con la custodia rigida, il sacco da marinaio Napapijiri e me ne andai chiudendo la porta in un giorno qualsiasi, senza strappi, senza drammi, con buona pace di tutti ma col segreto rancore di non aver neanche detto "ciao", come un figlio perso in guerra senza mai essere stato un eroe. Da quel momento ho smesso di essere Fabiano, figlio di mio padre e mia madre, e sono diventato Fabian, solo per me, e perché funzionava bene sulle copertine dei CD autoprodotti e sulle locandine dei pub, anche se a qualcuno sembrava un nome da balera. Così gli ultimi dieci anni erano trascorsi in un soffio, e per dieci anni ti adatti a tutto, basta un amico che ti ospita a Bologna, conoscere un produttore musicale e stare fuori dai casini del popolo della notte intanto che aspetti che passi il tuo treno. Per me contava solo suonare la notte, dormire il giorno, sopravvivere il resto del tempo.Fabian vive una vita svagata suonando nei locali notturni di Perugia e Bologna, ma quando l'ambiente spietato della discografia cancella l'uscita del suo primo disco volta le spalle al mondo, rifugiandosi a Torre a Mare per cominciare un'altra vita. Tra le amicizie di una nuova, variopinta umanità, Fabian conosce Alberto e Cristiana, affascinanti proprietari del vecchio yacht Corinna, e con loro intraprende un avventuroso viaggio verso Istanbul che inciderà in maniera profondissima sulla sua esistenza incompiuta.L'autore: Ernesto Rossi, classe 1970, scrittore, pittore e compositore per passione; è stato per dieci anni musicista nella scena underground umbra, prima di laurearsi alla Facoltà di Agraria dell'Università degli studi di Perugia. Esperto di sviluppo socio economico dei territori, da molti anni è impegnato nell'associazionismo familiare e sociale.