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Per cominciare il viaggio alla scoperta di San Lorenzo, si percorre l’antica via Tiburtina alla ricerca di un tempio dedicato al dio Ercole. Si vede Annibale spingersi quasi fino alle mura di Roma. Ci si meraviglia di fronte al sepolcro di un fornaio e a quello del generoso Lorenzo, il Santo che considera i poveri il vero tesoro della Chiesa. Il Medioevo si apre con le grida dei barbari e l’esecuzione capitale di un grande generale, Stilicone, sospettato di tramare insieme al nemico. Attraversano questo territorio sovrani e capitani di ventura, pontefici e alchimisti alla ricerca della formula…mehr

Produktbeschreibung
Per cominciare il viaggio alla scoperta di San Lorenzo, si percorre l’antica via Tiburtina alla ricerca di un tempio dedicato al dio Ercole. Si vede Annibale spingersi quasi fino alle mura di Roma. Ci si meraviglia di fronte al sepolcro di un fornaio e a quello del generoso Lorenzo, il Santo che considera i poveri il vero tesoro della Chiesa.
Il Medioevo si apre con le grida dei barbari e l’esecuzione capitale di un grande generale, Stilicone, sospettato di tramare insieme al nemico. Attraversano questo territorio sovrani e capitani di ventura, pontefici e alchimisti alla ricerca della formula che trasforma il comune metallo in oro.
Alla fine dell’Ottocento, vediamo arrivare i primi abitanti, quegli edili che costruiscono la nuova Capitale. Da qui passano Edoardo Talamo e Maria Montessori, decisi a riqualificare un quartiere nato povero e degradato. Qui vive il sor Capanna, l’ultimo cantastorie romano. Sorgono fabbriche, botteghe e osterie. San Lorenzo lotta strenuamente per impedire al fascismo di entrare e la sua comunità viene perseguitata ed esclusa. Poi arriva la guerra che sventra palazzi interi e lascia dietro di sé una scia di morti.
Ma c’è anche un dopo. Ci sono gli anni dell’ Unità e di Paese Sera in via dei Taurini, le occupazioni e gli scontri alla Sapienza, l’ultima cena di Pasolini da Pommidoro, l’arrivo di una nuova ondata di creatività che riempie il quartiere di atelier d’arte. Si arriva fino ai giorni nostri, all’epoca del Coronavirus e del grande sgombero del Nuovo Cinema Palazzo, un simbolo per l’intero quartiere.