La prova del dettato rappresenta, nell'esame di Licenza di Teoria e Solfeggio, uno degli scogli più difficili da affrontare e superare. La difficoltà nasce, molto spesso, da una preparazione alquanto poco degna di una prova tanto ardua. Il processo preparatorio dovrebbe essere concepito, all'interno di un percorso mutevole a seconda delle capacità dell'allievo, in modo progressivo e costante. Il solfeggio cantato poi, risulta essere assolutamente formativo nell'ottica del riconoscimento degli intervalli: "Non si può riconoscere un qualcosa se non si ha avuto modo di conoscerlo in precedenza". Inoltre, l'orecchio dell'allievo deve essere educato fin da subito alle diverse tonalità musicali: è impensabile che l'esercizio del dettato possa essere circoscritto a poche tonalità, magari con poche alterazioni in chiave e limitato ai tempi semplici. Da queste riflessioni, sorte dall'esperienza di insegnamento della disciplina di Teoria e Solfeggio all'interno dei Conservatori, nasce questo metodo, col proposito di destinare una linea guida importante e metodologicamente rigorosa, per un percorso che sia il più possibile degno di una prova tanto difficile quanto sottovalutata.