Napoli: un nuovo millennio bussa alle porte dell’antichissima colonia greca. Tra chiese barocche e vicoli corrosi dalla storia, tre vicende si intrecciano generando un vortice emozionale dall’esito incerto. Una sorta di processo dialettico, che ha principio nel nazionalismo di Armando (tesi), contrapposto al deismo di Ione (antitesi) e confluenti nel nichilismo di Febo (sintesi). Momenti scolpiti nell’anima dei tre personaggi diversissimi fra loro, eppure capaci di completarsi a vicenda. Sullo sfondo dell’immenso teatro della vita, un’opera mai conclusa, novella tela di Penelope capace di conferire un fugace senso, all’insensatezza del tutto. Il pennello crea forme, le disfa e le ricrea ancora, triste metafora della condizione umana in un perenne cerchio dorato capace solo di girare su se stesso.