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La Terra dopo di noi è il nuovo titolo della collana In Parole, a firma del filosofo della scienza ed evoluzionista Telmo Pievani con le immagini di Frans Lanting, uno dei più acclamati fotografi naturalisti del nostro tempo, che guidano il ragionamento che Pievani fa sul futuro del nostro pianeta. Ma il futuro ha ancora un futuro? L’evoluzione della Terra è un processo che certo non si è interrotto ma continua, si evolve e ci costringe a chiederci se la specie umana sia davvero così indispensabile o, piuttosto, se nel grande movimento evolutivo sia destinata a estinguersi. Chi verrà dopo di…mehr

Produktbeschreibung
La Terra dopo di noi è il nuovo titolo della collana In Parole, a firma del filosofo della scienza ed evoluzionista Telmo Pievani con le immagini di Frans Lanting, uno dei più acclamati fotografi naturalisti del nostro tempo, che guidano il ragionamento che Pievani fa sul futuro del nostro pianeta.
Ma il futuro ha ancora un futuro? L’evoluzione della Terra è un processo che certo non si è interrotto ma continua, si evolve e ci costringe a chiederci se la specie umana sia davvero così indispensabile o, piuttosto, se nel grande movimento evolutivo sia destinata a estinguersi. Chi verrà dopo di noi? Telmo Pievani risponde a questo interrogativo esplorando, sotto la guida delle straordinarie fotografie di Frans Lanting, il nostro pianeta e immaginandolo tra qualche anno privo della ingombrante presenza umana.
Il panorama visivo dei luoghi incontaminati offerto dalle fotografie di Frans Lanting fa da supporto al testo di Pievani che, diviso in sei capitoli (La Terra senza di noi, La Terra prima di noi, La Terra e noi, noi e la Terra, La Terra siamo noi, La Terra contro di noi, La Terra insieme a noi) spiega passato e futuro del nostro rapporto con il pianeta che abitiamo. Pievani ci racconta la storia dell’evoluzione con una prosa vivace e persuasiva: a partire dalla ricca vegetazione, dalla presenza di specie animali diverse e ormai estinte, ma anche dagli scenari post-apocalittici di un probabile impatto sulla Terra di un asteroide circa 66 milioni di anni fa, fino all’arrivo dei mammiferi e alla perdita della biodiversità nel corso delle ere geologiche. La fotografia, parallelamente a questo ragionamento, ci mostra la potenza inarrestabile della natura che sfida e si ribella all’uomo con la sua infinita bellezza di colori e di paesaggi.
«Homo sapiens si inserisce in questa “favola” con un atteggiamento “invasivo e predatorio”, finendo per compromettere la nostra sopravvivenza, trasformandoci nella prima specie auto-minacciata e consapevole di esserlo. Modificare questo approccio capitalistico e distruttivo nei confronti del pianeta è, insomma, necessario per evitare di estinguerci, come tentano di dirci le nuove generazioni – si pensi ad esempio a Greta Thunberg – a cui stiamo affidando il futuro della Terra. Il linguaggio fotografico di Lanting, prediligendo lo spazio incontaminato e selvaggio, dà dimostrazione di queste riflessioni: l’uomo è solo un puntino nella storia dell’evoluzione del pianeta e «prima o poi, nulla: più nulla resterà delle opere di chi si pensava eterno».