E se il tempo fosse circolare anzichè lineare? E se avesse un'architettura fatta da molti cerchi concentrici uniti da minuscole fessure attraversabili solo dalla materia più sottile? E se i nostri sogni fossero un ponte che collega mondi diversi incurante delle leggi che crediamo di aver compreso? Se questo fosse possibile allora dovremmo rivedere anche il modo in cui avvengono gli incontri, la loro realtà e la loro irrealtà. Potremmo iniziare questa storia con "C'era una volta un castello" ma la inizieremo dicendo che : Nell'indistinguibile assenza di forma, dove tutto vibra e pulsa, una piccola particella palpita come una lucciola. Stregata da un'idea che scaturisce dal mondo della perfezione diviene un suono, come le note di un flauto magico tesse la tela dell'incantesimo che delineerà i confini dell'illusione...