Cerniera tra il mondo padano e l'Italia peninsulare, la Toscana ha costituito in ogni epoca un ganglio fondamentale della viabilità per Roma. Nel medioevo il principale percorso romipeto, la via Francigena, attraversava diagonalmente la regione da nord a sud, con un tracciato che fungeva anche da collettore di tutti gli altri percorsi transappenninici. Si comprendono pertanto le ragioni dello stretto rapporto tra la via e il territorio toscano e perché essa ha inciso così profondamente nella storia della regione.
Anche a livello itinerario emerge la "primazia" della Toscana su tutti gli altri territori attraversati dalla Francigena, come può dedursi da una semplice osservazione: dei settantanove luoghi di tappa annotati nel 990 dall'arcivescovo di Canterbury, Sigeric, nel viaggio di ritorno da Roma alla sua sede episcopale, ben ventitré (quasi il 30%) sono ubicati tra il crinale appenninico e il Monte Amiata.
Non è un caso quindi che gli studi abbiano privilegiato il percorso toscano della via sin dagli anni della sua riscoperta, nell'ormai lontano 1984. Questo libro, che raccoglie una serie di saggi scritti da Renato Stopani a partire dagli anni Novanta dello scorso secolo, vuole costituire un aggiornamento delle conoscenze sulla via Francigena in Toscana, reso necessario dalla recente, eccezionale fioritura di studi su quella che nel medioevo fu per l'Italia la principale arteria per il traffico continentale.
Anche a livello itinerario emerge la "primazia" della Toscana su tutti gli altri territori attraversati dalla Francigena, come può dedursi da una semplice osservazione: dei settantanove luoghi di tappa annotati nel 990 dall'arcivescovo di Canterbury, Sigeric, nel viaggio di ritorno da Roma alla sua sede episcopale, ben ventitré (quasi il 30%) sono ubicati tra il crinale appenninico e il Monte Amiata.
Non è un caso quindi che gli studi abbiano privilegiato il percorso toscano della via sin dagli anni della sua riscoperta, nell'ormai lontano 1984. Questo libro, che raccoglie una serie di saggi scritti da Renato Stopani a partire dagli anni Novanta dello scorso secolo, vuole costituire un aggiornamento delle conoscenze sulla via Francigena in Toscana, reso necessario dalla recente, eccezionale fioritura di studi su quella che nel medioevo fu per l'Italia la principale arteria per il traffico continentale.