La raccolta fu pubblicata da Treves nel 1932, nel periodo di maggiore successo dell’autrice. I racconti presentano una resa narrativa di «esperienze in un vagabondare della memoria e della fantasia in spazi e piani temporali diversi», un mosaico di variegato di figure, forme narrative e di ambientazioni che si alternano con naturalezza in paesaggi molto diversi tra loro. Non mancano, in alcuni racconti, gli spunti autobiografici.