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Gli imprenditori siciliani hanno integrato il codice etico con indicazioni precise di non collaborazione con le cosche, di obbligo di denuncia per le richieste del racket. Una strada che dovrebbe essere seguita anche dagli Ordini professionali vista la mole di soggetti coinvolti in inchieste di mafia e spesso condannati. Commercialisti, avvocati, ragionieri, architetti, ingegneri, medici e così via coinvolti in inchieste di mafia, condannati e spesso rimasti al loro posto a presiedere i loro ben avviati studi professionali. Sono loro i rappresentanti della Società civile cui si è rivolto anche…mehr

Produktbeschreibung
Gli imprenditori siciliani hanno integrato il codice etico con indicazioni precise di non collaborazione con le cosche, di
obbligo di denuncia per le richieste del racket. Una strada che dovrebbe essere seguita anche dagli Ordini professionali vista la mole
di soggetti coinvolti in inchieste di mafia e spesso condannati. Commercialisti, avvocati, ragionieri, architetti, ingegneri, medici e
così via coinvolti in inchieste di mafia, condannati e spesso rimasti al loro posto a presiedere i loro ben avviati studi professionali.
Sono loro i rappresentanti della Società civile cui si è rivolto anche il presidente della Repubblica recentemente, con un appello alla
solidarietà antimafia, che però non hanno fiatato. I rapporti dei liberi professionisti con la mafia, quell'intreccio diabolico che
ormai va sotto il nome di "zona grigia". Insomma le collusioni, penalmente rilevanti o meno, sono l'oggetto di indagine di questo libro.