A uno dei due stranieri residenti nel comune di Casteldisasso rubano conigli d'angora. E’ il primo caso che Berto, da poco giunto al paese come comandante della Stazione Carabinieri, è chiamato a risolvere. Casteldisasso è un piccolo paese di campagna, idealmente situato al confine della Maremma, non troppo lontano dal monte Amiata né dal mare. Gli Appennini toscani sono geograficamente più lontani, ma molto presenti per ospitare veri o presunti campi di addestramento di terroristi “rossi o neri”. Durante una perlustrazione, i carabinieri scoprono un cadavere nel baule di un’auto. Un gruppo di ragazzi romani è sospettato di un traffico di droga che vede immischiato anche il defunto, morto per cause accidentali. Il fatto incuriosisce anche il farmacista, il medico e l’ufficiale postale, con i quali Berto fa il quarto nel ramino del giovedì. Berto mette in moto le celluline grigie e cerca qualche storia nascosta nella vita tranquilla del paese. Scopre che il morto è figlio di primo letto della moglie del farmacista, che a sua volta potrebbe non essere del tutto estraneo a questi intrecci tra mafia della droga e terrorismo.