Aldo Ferraris, sulla soglia dei settant’anni, ripercorre la sua vita tra ricordi dell’infanzia e vicende dell’età adulta. Psicoanalista di formazione freudiana, esercita questa professione a Bergamo, la sua città, dove fin da giovane ha vissuto incontrando amicizie e amori. La psicoanalisi lo porta nei labirinti delle inquietudini dell’animo umano, sino a non tollerare più i penosi risvolti di queste storie. “ Non volevo più saperne di analisi, interpretazioni; ero stanco di ascoltare i crucci esistenziali dei miei pazienti, le loro angosce, i turbamenti, tantomeno continuare ad annodare le loro fantasie, nella speranza che il gioco psicoanalitico portasse, prima o poi, a qualche beneficio”. La decisione di chiudere definitivamente con la pratica freudiana avverrà nel momento più drammatico per lui e per la sua città, quando la comparsa del Covid-19 si abbatterà come una falce affilata, mutilando la presenza degli affetti più cari e degli amici di una vita. Ma sotto la luna nascente, in questa notte buia, la sua esistenza tornerà a vivere, risvegliata da nuovi legami e riaccesi sentimenti.