«Perché realizzare un’opera quando è così bello sognarla soltanto?»: così Pasolini sussurrava alla fine del "Decameron", legando indissolubilmente la dimensione onirica del sogno all’irrealizzabilità insita nel concetto del sublime. Per parlare del teatro pasoliniano e del dramma "Affabulazione" è pertanto necessario compiere, insieme al poeta, un viaggio immaginario e regressivo, trattandosi in entrambi i casi della storia di un sogno.