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Libro “L’albero della conoscenza del bene e del male secondo Giovanni Paolo II” mette l’uomo nel Paradiso Terrestre di fronte dell’albero della conoscenza del bene e del male per cercare le risposte della verità della sua natura. Dove è la sua felicità e libertà? Dove è la sua dignità? Giovanni Paolo II analiza l’uomo proprio alle radici della sua esistenza e ci da le risposte che rivelano: chi lui è e da dove proviene? La risposta è molto semplice – Dio è la risposta a tutte le esigenze dell’uomo. Soltanto in Dio l’uomo può trovare il vero senso della propria vita. Chi di noi, certamente…mehr

Produktbeschreibung
Libro “L’albero della conoscenza del bene e del male secondo Giovanni Paolo II” mette l’uomo nel Paradiso Terrestre di fronte dell’albero della conoscenza del bene e del male per cercare le risposte della verità della sua natura. Dove è la sua felicità e libertà? Dove è la sua dignità? Giovanni Paolo II analiza l’uomo proprio alle radici della sua esistenza e ci da le risposte che rivelano: chi lui è e da dove proviene? La risposta è molto semplice – Dio è la risposta a tutte le esigenze dell’uomo. Soltanto in Dio l’uomo può trovare il vero senso della propria vita.
Chi di noi, certamente delle persone di certa età, non si ricorda del 2 aprile 2005, il sabato prima della Domenica della Misericordia. In questo giorno card. Leonardo Sandri1 alle 21:37 annunciò, dopo lungo pontificio di ventisei anni, la morte dell’amatissimo Santo Padre Giovanni Paolo II. Un grande uomo è tornato a casa del Padre. I suoi funerali si svolsero venerdì 8 aprile in Piazza di San Pietro.
Chi di noi non si ricorda un grido profetico della folla “Santo subito”2, che era come canonizzazione popolare del Papa, percezione dei Fedeli chi lui è.
Chi di noi non si ricorda “il toccante segno post mortem”, quando delicato soffio del venticello sfogliava le pagine della Bibbia posata sulla sua barra? Coincidenza? Oppure, come ci spiegava la Bibbia durante la sua vita anche adesso, dal al di là, voleva ricordarci dove è “la via, la Verità e la vita” (Gv 14,6), dove è la sorgente dell’acqua viva: “chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4, 14). Improvvisamente dopo la liturgia del funerale lo stesso venticello chiuse la Bibbia sulla barra del papa. Forse voleva con san Paolo dirci: “[6] Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. [7] Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede.[8] Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione (2Tm 4,6-8). Forse voleva dirci, adesso è il vostro turno. Quando penso della vita di Giovanni Paolo II mi viene in mente un bellissimo sopranome per sovrascriverlo: amante di Dio, dell’uomo, della natura e della vita.