Le suggestioni di anni vissuti in Pakistan si ricompongono nelle storie di personaggi dai significati simbolici, quasi magici, attraversando montagne isolate e città caotiche. Lo straniero si smarrisce e si ritrova in una continua ricerca identitaria che tradisce ogni sua aspettativa. Il Pakistan è disorientamento, amicizia, amore, passione, nostalgie: si scopre che è semplicemente spazio dell'umano, vita. Il senso di questa scoperta è tracciato in una personale geografia dell'animo, dove i luoghi hanno nomi nuovi scelti dal ritmo delle emozioni, a volte delle nevrosi, delle partenze e degli arrivi, e rimangono un segreto. la parabola dell'esperienza muove dalla contemplazione e si proietta nell'assillo di interrogativi e desideri sino all'ultimo, definitivo distacco, che forse altro non è che un mancato ritorno.