Si narra uno degli episodi più cruenti che toccarono l’Italia meridionale nel 1799 all’indomani della proclamazione, in piccoli come nei grandi centri del Regno borbonico, delle Repubbliche e dell’innalzamento degli alberi della libertà. Prima che Napoli, fu Potenza ad essere teatro delle feroci rappresaglie contro gli ispiratori e promotori della Repubblica. Nel capoluogo lucano fu il vescovo Giovanni Andrea Serrao e quanti intorno a lui si erano raccolti a pagare con la decapitazione il sogno di una società libera e giusta. Se questa è la vicenda centrale del romanzo, tante altre storie – storie d’amore, saghe familiari eccetera – vanno a formare un tessuto narrativo che avvince e coinvolge sin dalle prime pagine. Un romanzo storico ben pensato e ben scritto, che non può non richiamare alla memoria quello che è stato il romanzo per eccellenza della Rivoluzione del 1799 a Napoli: ci riferiamo a "Il resto di niente" di Enzo Striano. L’AUTORE (1917- 2005), Giulio Stolfi è stato Magistrato e Consigliere di Stato. Uomo di lettere, ha pubblicato diverse raccolte di poesie e un romanzo sulla rivoluzione del 1848. Ha collaborato con giornali e riviste letterarie, e vinto diversi premi letterari.