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La farmaco-resistenza, dall’inglese “multidrug resistance”, rappresenta uno dei principali ostacoli durante la terapia anti-tumorale. Infatti le cellule tumorali spesso sviluppano tale resistenza esprimendo delle proteine di membrana che si comportano come pompe in grado di estrudere il chemioterapico, rendendo inefficace la terapia adottata. A tal proposito, la ricerca biomedica ha studiato tali pompe al fine di trovare un sistema capace di ridurre o annullare questo meccanismo cellulare di resistenza. In questa tesi è stato studiato un modello cellulare tumorale di osteosarcoma…mehr

Produktbeschreibung
La farmaco-resistenza, dall’inglese “multidrug resistance”, rappresenta uno dei principali ostacoli durante la terapia anti-tumorale. Infatti le cellule tumorali spesso sviluppano tale resistenza esprimendo delle proteine di membrana che si comportano come pompe in grado di estrudere il chemioterapico, rendendo inefficace la terapia adottata. A tal proposito, la ricerca biomedica ha studiato tali pompe al fine di trovare un sistema capace di ridurre o annullare questo meccanismo cellulare di resistenza. In questa tesi è stato studiato un modello cellulare tumorale di osteosarcoma farmacoresistente, concentrando l’attenzione su una sostanza naturale con potenziale effetto chemiosensibilizzante. In particolare è stata studiata la Voacamina, un alcaloide estratto dalla corteccia di una pianta denominata Peschiera fuchsiaefolia che cresce in Brasile. La voacamina sembra esercitare un effetto chemiosensibilizzante nei confronti della Doxorubicina, noto farmaco antitumorale, in cellule di osteosarcoma con fenotipo resistente. Inoltre, durante tali studi, è stato caratterizzato anche il tipo di morte cellulare indotto dalla combinazione Voacamina/Doxorubicina. Infatti i dati ottenuti mostrano chiaramente la presenza di morte cellulare di tipo II, alternativa all’apoptosi, ovvero di morte autofagica. L’autofagia sembra avere un ruolo determinante durante la morte di tali cellule soprattutto in seguito al pre-trattamento con l’alcaloide vegetale. Lo studio di sostanze naturali con ridotto effetto citotossico ed elevato effetto chemiosensibilizzante rappresenta un nuova frontiera per la ricerca biomedica. I dati preliminari ottenuti in questo lavoro confermano e invitano ulteriormente a proseguire in questa direzione. La capacità chemiosensibilizzante della VOA, nonché l’induzione di morte cellulare per autofagia, rende questa sostanza particolarmente interessante per la futura terapia anti-tumorale in cellule resistenti all’apoptosi. In futuro si potrebbe pensare di chiarire meglio i meccanismi attraverso i quali la VOA induce attivazione del pathway autofagico e verificare se questo effetto è esercitato anche quando viene somministrata in combinazione con altri farmaci antitumorali.