“A tutti fa paura l’ignoto…” ma non al cavaliere Owein che, per espiare i suoi peccati, decide di intraprendere il viaggio nell’aldilà. Accedendo infatti a quella “fossa buia di forma circolare”, risalente già al tempo di san Patrizio in Irlanda, assiste e subisce egli stesso le più terribili pene, prima di giungere alla contemplazione della beatitudine paradisiaca e poi ritornare, con riluttanza, alla sua vita sulla terra. Il Purgatorio di san Patrizio del monaco di Saltrey, scritto tra il 1179 e il 1186, è il testo che maggiormente contribuì, rielaborando la tradizione classica e cristiana, non solo a diffondere una delle leggende più potenti dell’aldilà, quella del pozzo di San Patrizio, tradizionalmente collocato in un’isola del lago Derg, — oggetto di pellegrinaggio dal Medioevo fino ai nostri giorni —, ma anche alla codificazione letteraria del concetto del Purgatorio prima della Commedia di Dante.