Se nel mito l'ambrosia era la bevanda che placava la sete degli dèi, in un futuro dai tratti elusivi è ciò che può placare la sete dei mortali, ovvero appagare l'insopprimibile bisogno umano di dare un giusto senso alla propria esistenza. Necessità sì fondamentale, ma proibitiva per i più. Il Centro Acquario si occupa di soddisfare la sete di coloro che, baciati dalla buona sorte, trionfano nel concorso per un ambitissimo vitalizio, che permette loro di dedicarsi solo a ciò in cui più credono, vivendo così compiutamente. È in questo scenario che si intrecciano le storie di personaggi stupefacenti, paradossali e memorabili. Un addetto alla sicurezza silenzioso e fedele che scopre dentro di sé più di quanto riesca a comprendere; i tre sfidanti del concorso, ciascuno con la propria appassionata performance tra arte e impegno sociale; un sofisticato poeta che senza più distinguere vita e arte resta sempre negli onori delle cronache del Centro; una hostess, presenza insondabile, dal fascino magnetico e dotata di capacità portentose; e poi tanti altri caratteri grotteschi, drammatici, irriverenti che, in una coralità articolata, tessono un racconto sorprendente e dalla grande forza evocativa. È tutto un mondo alternativo a dispiegarsi, dettaglio dopo dettaglio, in queste pagine, un universo denso e coinvolgente, fatto di allegorie acute e graffianti che sottendono a temi fondamentali del contemporaneo. Mille particolari irresistibili traducono la distopia in un simbolismo elegante e poderoso, grazie a una scrittura intensa e capace di spingere le parole fino alla profonda aderenza con il loro significato.