Tre romanzi brevi nei quali la narrazione si svolge in parallelo con la rappresentazione dei capolavori della trilogia di Mozart e Da Ponte al San Carlo di Napoli, al Carlo Felice di Genova e al Comunale di Bologna. Nel Così fan tutte una storia di nuovi amori e di amori finiti prende vita attraverso le telefonate dei due soprano che cantano nell'opera e il racconto del regista che la mette in scena. Nel Don Giovanni, il cantante che impersona il libertino di Siviglia muore avvelenato sulla scena, un poliziotto melomane risolverà il caso e troverà l'amore di un soprano. Nelle Nozze di Figaro, vecchi amori vengono ricordati da un mezzo soprano e da un basso paralitico che canta in carrozzina, un anziano regista scopre nel soprano che canta Susanna una figlia, frutto di un vecchio amore quasi dimenticato ma che ora rivive nella sua memoria. Amori che sulla scena come nella vita possono essere felici o infelici, imprevedibili o scontati, colmi dei ricordi del passato e delle speranze del futuro ma che nel presente restano sempre in parte indecifrabili e ambigui. L'amore delle opere, questo amore che fa tutti delirar, rimane quindi nella vita reale impreciso e contraddittorio come tutti i sentimenti umani, portando i tre protagonisti maschili dei racconti a concludere con Falstaff che quest'è il destin fatale del misero amator.