Un giovane orologiaio appassionato di musica ed ossessionato dallo scorrere continuo del tempo si imbatte quasi per caso in una frenetica e distopica avventura che gli farà scorgere una luce nel buio della monotonia e della banalità che avvolge la sua esistenza.
Insieme al suo fidato assistente di lavoro verrà catapultato in una non definita Città dove un’organizzazione di pazzi sadici è alla ricerca di ciò che potrebbe cambiare le sorti dell’umanità, di ciò che già diversi anni prima ha alleviato le sofferenze di migliaia di persone destinate ai Campi della Morte durante la Grande Guerra.
Attraverso gli occhi, le parole ed i pensieri dei personaggi del racconto ci rendiamo protagonisti di un affascinante viaggio nei più differenti luoghi e nelle più diverse sfumature della quarta dimensione: il Tempo.
Davvero l’uomo non può fare nulla per controllarlo così come riesce invece bene alla Natura?
Le nostre azioni sono state, sono e saranno sempre destinate a perdersi tra i meccanismi e le sottili lancette di un orologio?
Deve probabilmente esistere qualcosa a noi tangibile che ci permetta di utilizzare i secondi a nostro piacimento, giocare con le ore; il tutto che serva per noi stessi o per una giusta causa esterna.
E per un eterno ritorno un po’ meno irraggiungibile.
Insieme al suo fidato assistente di lavoro verrà catapultato in una non definita Città dove un’organizzazione di pazzi sadici è alla ricerca di ciò che potrebbe cambiare le sorti dell’umanità, di ciò che già diversi anni prima ha alleviato le sofferenze di migliaia di persone destinate ai Campi della Morte durante la Grande Guerra.
Attraverso gli occhi, le parole ed i pensieri dei personaggi del racconto ci rendiamo protagonisti di un affascinante viaggio nei più differenti luoghi e nelle più diverse sfumature della quarta dimensione: il Tempo.
Davvero l’uomo non può fare nulla per controllarlo così come riesce invece bene alla Natura?
Le nostre azioni sono state, sono e saranno sempre destinate a perdersi tra i meccanismi e le sottili lancette di un orologio?
Deve probabilmente esistere qualcosa a noi tangibile che ci permetta di utilizzare i secondi a nostro piacimento, giocare con le ore; il tutto che serva per noi stessi o per una giusta causa esterna.
E per un eterno ritorno un po’ meno irraggiungibile.