Nell'anno 1582, una riforma del calendario voluta dalla Chiesa cancellò dieci giorni dalla storia del pianeta. Alla corte del papa bolognese Gregorio XIII, in una Roma di marmo e fango, sontuosa e stracciona, il cantore calabrese Antonio Lilio, fratello dell'astronomo Luigi, tra banchetti regali, principi giapponesi, gesuiti, cardinali, artisti, mignotte e saltimbanchi, scopre un mondo in cui il potere degli uomini può ribaltare le leggi dello spazio e impadronirsi dei confini del tempo.