Avevo visto ballare il tango in diverse occasioni, ma quando ho visto quella coppia, mi è sembrato che fosse la prima volta che vedevo ballare il tango: si trattava di Juan Carlos Copes e Maria Nieves. Sono stato travolto da una immensa onda d’emozioni, una forza incredibile, allo stesso tempo una delicatezza senza limite, stavo ammirando qualcosa di molto serio, profondo, e paradossalmente leggero e dolce, un incontro intimo e sublime, d’amore, di vita tra un uomo e una donna. Le loro gambe si sfioravano costantemente, vederli ballare sembrava semplice, non c’era difficoltà, nei loro occhi un sentimento vivo, presente, lontano da tutto il resto, i corpi sembravano sospesi e si spostavano senza un minimo sforzo, non camminavano, lievitavano…E io mi trovavo lì, tra le quinte a contemplare e ammirare tutta questa arte: quel momento è diventato indimenticabile!Compresi finalmente che il sublime, la grandiosità, la completezza, si trovava paradossalmente nella semplicità, e l’arte stessa si nascondeva proprio lì, in un sottile equilibrio con se stessi: corpo, mente, anima. Parlare di tecnica, in effetti, è parlare di fisiologia e d’organizzazione psicomotoria, per questo motivo lo studio della tecnica deve essere approfondito a partire delle sue basi. L’applicazione della tecnica necessita di disciplina, il rispetto di una programmazione didattica analizzata in ogni dettaglio, avendo cura di ogni aspetto fisiologico del corpo in quanto alla salute articolare e muscolare. Tale attenzione verso il corpo è una disciplina che dovrà essere applicata sempre, con cura e pazienza, all’inizio di ogni esercitazione sia per il principiante sia per il professionista, diventando una necessaria propedeutica dell’aspetto corporeo per l’apprendimento. Solo con questa chiarezza saremo in grado di decidere quanto siamo disposti a dare, così la nostra voglia di danzare, di sentire, realizzare ed esprimere, sarà lentamente riempita di argomenti e conoscenza, stimolando più positivamente la sicurezza di cui abbiamo bisogno. Ballare e improvvisare non è pensare a “come”, si dovrebbe fare, una determinata cosa, dato che dovrebbe essere imparata prima. Con una maggiore informazione sulle basi fisiologiche del corpo, più semplice diventerà lavorare e focalizzare la forma giusta, per arrivare ad un risultato desiderato. Conquistare la giusta attenzione e coscienza della possibilità reale del corpo è il risultato di un lungo e lento lavoro d’analisi, riflessione e pratica, sui fattori decisivi nel realizzare un corretto movimento in quanto al corpo e la sua fisiologia.