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Quale futuro per una scuola dove l’insegnamento rischia di ridursi a un “calcolo di ragioneria” spinto fino al conteggio delle pagine da far leggere agli studenti per ottenere i crediti formativi? Quale futuro per una scuola nella quale sia possibile mettere tutto sullo stesso piano culturale: il fumetto con i miti greci, le diete prescritte ai vecchi pensionati di una qualche località esotica e William Shakespeare? Sono alcune delle riflessioni-denuncia che spuntano dalle pagine di questo brillante volume redatto in forma epistolare. Cinque lettere che il filosofo americano Don Verene…mehr

Produktbeschreibung
Quale futuro per una scuola dove l’insegnamento rischia di ridursi a un “calcolo di ragioneria” spinto fino al conteggio delle pagine da far leggere agli studenti per ottenere i crediti formativi? Quale futuro per una scuola nella quale sia possibile mettere tutto sullo stesso piano culturale: il fumetto con i miti greci, le diete prescritte ai vecchi pensionati di una qualche località esotica e William Shakespeare? Sono alcune delle riflessioni-denuncia che spuntano dalle pagine di questo brillante volume redatto in forma epistolare. Cinque lettere che il filosofo americano Don Verene immagina di scrivere a un amico scienziato, insaporite di aneddoti e battute piene di humour, nelle quali si affrontano altresì questioni di primaria importanza con la signorilità di chi trova spunti filosofici dalla letteratura, dalla storia, nonché dalla realtà che cade sotto gli occhi di tutti, proprio come a Socrate capitava di trarre deduzioni da ciò che osservava per le strade, le piazze, i mercati. Denuncia su denuncia, certo. Ma anche il sorprendente e insospettabile antidoto che il filosofo americano scorge nel magistero più che mai attuale del filosofo napoletano Giambattista Vico.