L’evento geopolitico più importante degli ultimi anni è senz’altro l’ascesa inarrestabile della Cina.A partire dal 1979, con le liberalizzazioni introdotte da Deng Xiaoping, la Repubblica popolare è cresciuta ad una velocità senza paragoni, divenendo così, complice il fatto di possedere una popolazione da 1,4 miliardi di abitanti ed essere la seconda economia al mondo in termini assoluti. Oggi Pechino è divenuta anche la seconda Potenza al Mondo, subito dietro gli Stati Uniti, per quel che concerne le spese militari, pari a 1,6mila miliardi di dollari, l’1,3 per cento in più rispetto al 2009. Tutti questi elementi non possono che provocare serie ripercussioni sugli scenari internazionali. Tuttavia, occorre sottolineare che la crescita cinese, è finora avvenuta in un clima pacifico favorendo l’espansione economica. Ma proprio ora si comincia a delineare una strategia di ampliamento della sfera d’influenza della RPC che finirà, molto probabilmente, col creare tensioni con gli altri attori internazionali. Attualmente la Repubblica popolare è impegnata in un’opera di ristrutturazione e ammodernamento industriale e militare e ha costruito una propria rete di potere strategico, assicurandosi il controllo o la semplice presenza in numerose aree strategiche asiatiche e non solo per soddisfare le esigenze di un’economia notevolmente energivora. La strategia cinese di vincere senza combattere, conquistando i mercati internazionali e rivendicando il controllo del Mar Cinese meridionale non è però gradita a Washington che per questo è intenta in una manovra di accerchiamento, attraverso molteplici alleanze militari con i Paesi dell’Asia orientale e meridionale. Da qui ai prossimi 20 anni però il divario tecnologico tra la Cina e la Superpotenza americana potrebbe essere colmato, mettendo a rischio la pace e il dominio unipolare degli USA.