Come nacque e si affermò il nazismo in Germania nel primo trentennio del Novecento
Come e perché il Führer scosse le fondamenta della società tedesca
Alla fine degli anni Venti, dopo dieci anni di invettive ed esortazioni, Hitler era riuscito a persuadere solo il 2,6% dell’elettorato tedesco a votare per lui, mentre il 97% continuava a ignorarlo o a respingerlo. Poi, nello spazio di due anni, la percentuale di uomini e donne che lo volevano cancelliere del Reich arrivò al 18% e due anni dopo al 37%. Eppure non c’era nulla di diverso nella sua irruente dottrina. Hitler continuava a ripetere le stesse cose e a fare le stesse promesse. Neanche lo stile era mutato. La voce roca, le pose patetiche, i modi che sembravano così assurdi agli osservatori esterni, il flusso oratorio erano esattamente gli stessi. Ma se all’inizio Hitler parlava a se stesso e a pochi, indefiniti discepoli, ora a un terzo del popolo tedesco. L’uomo che ad alcuni era sembrato un “cacciatore di dote”, un paparazzo da spiaggia di una malandata stazione balneare ora appariva come un cavaliere in splendida armatura, il vero Führer. Sotto molti aspetti il nazismo era antitetico a quello che la grande massa dei tedeschi diceva di ammirare: era turbolento, indisciplinato, vanaglorioso, il leader uno straniero semianalfabeta, feroce, fanatico e amorale. Tuttavia, dal 1930 in poi, Hitler fece proseliti nelle grandi imprese, negli ambienti bancari, nell’industria e un po’ alla volta in tutti gli strati sociali. Come poté conquistare la nazione? Cosa accadde nello spazio di tre-quattro anni? Eugene Davidson analizza con estremo rigore la situazione della Germania nei primi trent’anni del Novecento e ci spiega come l’ascesa al potere di Hitler non vada attribuita ad un unico fattore, ma considerata parte di una serie di eventi che scossero tutte le fondamenta della società tedesca.
In questo volume:
Germania: la terra promessa
La guerra e il caporale
Il vuoto dopo la sconfitta
Il nemico è a destra
Scie d'argento all'orizzonte
L'epoca della croce uncinata
La presa del potere… e molto altro!
«Lo scrittore e storico Eugene Davidson ha realizzato un lavoro di grande qualità, una gemma rara che contrasta nettamente con gli standard spesso superficiali di oggi.»
Washington Star
«Un’analisi complessa e profondamente sentita che prende in considerazione trent’anni di storia della Germania prima dell’ascesa al potere del nazismo.»
Kirkus Reviews
Eugene Davidson
Autore di numerosi libri sul regime nazista, tra i quali The Nuremberg Fallacy, è stato Presidente Emerito del Congresso sui problemi dell’Europa e Presidente della Fondazione per gli Affari Esteri. È scomparso nel 2002. La Newton Compton ha pubblicato L’ascesa di Adolf Hitler, La disfatta di Adolf Hitler e Gli imputati di Norimberga.
Come e perché il Führer scosse le fondamenta della società tedesca
Alla fine degli anni Venti, dopo dieci anni di invettive ed esortazioni, Hitler era riuscito a persuadere solo il 2,6% dell’elettorato tedesco a votare per lui, mentre il 97% continuava a ignorarlo o a respingerlo. Poi, nello spazio di due anni, la percentuale di uomini e donne che lo volevano cancelliere del Reich arrivò al 18% e due anni dopo al 37%. Eppure non c’era nulla di diverso nella sua irruente dottrina. Hitler continuava a ripetere le stesse cose e a fare le stesse promesse. Neanche lo stile era mutato. La voce roca, le pose patetiche, i modi che sembravano così assurdi agli osservatori esterni, il flusso oratorio erano esattamente gli stessi. Ma se all’inizio Hitler parlava a se stesso e a pochi, indefiniti discepoli, ora a un terzo del popolo tedesco. L’uomo che ad alcuni era sembrato un “cacciatore di dote”, un paparazzo da spiaggia di una malandata stazione balneare ora appariva come un cavaliere in splendida armatura, il vero Führer. Sotto molti aspetti il nazismo era antitetico a quello che la grande massa dei tedeschi diceva di ammirare: era turbolento, indisciplinato, vanaglorioso, il leader uno straniero semianalfabeta, feroce, fanatico e amorale. Tuttavia, dal 1930 in poi, Hitler fece proseliti nelle grandi imprese, negli ambienti bancari, nell’industria e un po’ alla volta in tutti gli strati sociali. Come poté conquistare la nazione? Cosa accadde nello spazio di tre-quattro anni? Eugene Davidson analizza con estremo rigore la situazione della Germania nei primi trent’anni del Novecento e ci spiega come l’ascesa al potere di Hitler non vada attribuita ad un unico fattore, ma considerata parte di una serie di eventi che scossero tutte le fondamenta della società tedesca.
In questo volume:
Germania: la terra promessa
La guerra e il caporale
Il vuoto dopo la sconfitta
Il nemico è a destra
Scie d'argento all'orizzonte
L'epoca della croce uncinata
La presa del potere… e molto altro!
«Lo scrittore e storico Eugene Davidson ha realizzato un lavoro di grande qualità, una gemma rara che contrasta nettamente con gli standard spesso superficiali di oggi.»
Washington Star
«Un’analisi complessa e profondamente sentita che prende in considerazione trent’anni di storia della Germania prima dell’ascesa al potere del nazismo.»
Kirkus Reviews
Eugene Davidson
Autore di numerosi libri sul regime nazista, tra i quali The Nuremberg Fallacy, è stato Presidente Emerito del Congresso sui problemi dell’Europa e Presidente della Fondazione per gli Affari Esteri. È scomparso nel 2002. La Newton Compton ha pubblicato L’ascesa di Adolf Hitler, La disfatta di Adolf Hitler e Gli imputati di Norimberga.