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In prossimità delle festività natalizie è arrivato puntuale in edicola “Le 7 figlie del sole”, un libro tascabile di Enzo Ciaraffa che, per le sue particolari dimensioni (9x14) e per la veste grafica acquarellata dagli artisti Donato Tesauro e Giuditta Crosta, si presta come prestigioso regalo, quasi fosse un delizioso bon bon. Infatti, oltre alle ricercate vestigia grafiche, ciò che rende molto interessante il libro è la vicenda delle protagoniste che vi si snoda, poiché le sette donne che s’incontrano ne “Le 7 figlie del sole” sono personaggi realmente esistiti a Napoli e che ebbero quale comune denominatore l’uso smodato di quella che è stata, e continua ancora ad essere, la vera droga di Napoli da quasi tre millenni: la gioia di vivere.
Fiordaliso, Terinella Capece, Maria d’Avalos, Marianna Benti, Anna Manzini, Giulia Costa ed Annarella, sono personaggi che, anche quando trasposti in letteratura come lo fu la bella Fiordaliso da Boccaccio, riescono a conservare intatta la loro carica di napoletanità: una napoletanità a volte ribalda e a volte dolente, o addirittura sublime come nel caso di Annarella.
Secondo l’autore è probabile, anzi ne è sicuro, che le diverse vicende delle protagoniste di questo tascabile faranno sentire il lettore orgoglioso di essere nato a Napoli, o eventualmente rammaricato per aver visto la luce altrove.
Fiordaliso, Terinella Capece, Maria d’Avalos, Marianna Benti, Anna Manzini, Giulia Costa ed Annarella, sono personaggi che, anche quando trasposti in letteratura come lo fu la bella Fiordaliso da Boccaccio, riescono a conservare intatta la loro carica di napoletanità: una napoletanità a volte ribalda e a volte dolente, o addirittura sublime come nel caso di Annarella.
Secondo l’autore è probabile, anzi ne è sicuro, che le diverse vicende delle protagoniste di questo tascabile faranno sentire il lettore orgoglioso di essere nato a Napoli, o eventualmente rammaricato per aver visto la luce altrove.