Il ritrovamento dei resti di Sara Adelmi, una ragazza romana scomparsa nel '90, riporta alla ribalta un caso di cronaca ormai dimenticato dalla Procura e dall'esercito dei media. Bastano pochi istanti e il circo mediatico, sempre pronto a sfamare il suo pubblico, riparte immediatamente. La notizia rimbalza nel tam tam di quotidiani e telegiornali e, alla conferma del DNA, è già pronto un tavolo tecnico all'interno del salotto televisivo "Tze Tze", condotto da V. Mosca, dove si siederanno i più noti esperti delle varie discipline forensi. Al centro del simposio, ora come allora, l'ultimo messaggio di Sara, arrivato all'amica dopo la scomparsa e pieno di frasi contraddittorie. Toni astiosi caratterizzeranno molti degli interventi, mediati da un Mosca pacato e sensibile al fatto che oltre ad anonimi telespettatori, al di là di quel pulpito patinato, siedono i familiari di Sara, il cui dolore per la perdita non si è mai sopito. Anche la migliore amica della giovane assiste al talk-show da casa sua, lei che avrebbe molto dire... Tra gli ospiti un'esperta in grafologia, disciplina controversa e fanalino di coda delle scienze giudiziarie, proverà con la sua empatia a liberare la verità da quelle parole accartocciate e avvolte da segreti inconfessabili. Il libro è ispirato alla lettera che Alessia Rosati, scomparsa nel '94, ha inviato all'amica prima di allontanarsi per sempre da casa.