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Federica Mormando da lungo tempo professa, si muove e agisce, nelle regioni della psiche, là dove il pensiero e il desiderio, la contentezza e l’inquietudine, di continuo migrano fra perdita e ritrovamento, sangue che pulsa e ragione che interroga. In questo libro di composizioni brevi, dove il verso è chiaro e veloce e l’intonazione vibrante, una piccola folla di creature si mostra e significa, ciascuna nel corpo irrequieto, in una realtà difficilmente definibile. Ciascuna si muove nel chiuso di un cerchio, e si divincola, perfino godendosi la prigionia, e consuma un suo teatro, saltella…mehr

Produktbeschreibung
Federica Mormando da lungo tempo professa, si muove e agisce, nelle regioni della psiche, là dove il pensiero e il desiderio, la contentezza e l’inquietudine, di continuo migrano fra perdita e ritrovamento, sangue che pulsa e ragione che interroga. In questo libro di composizioni brevi, dove il verso è chiaro e veloce e l’intonazione vibrante, una piccola folla di creature si mostra e significa, ciascuna nel corpo irrequieto, in una realtà difficilmente definibile. Ciascuna si muove nel chiuso di un cerchio, e si divincola, perfino godendosi la prigionia, e consuma un suo teatro, saltella dietro una maschera, pure cercandosi fuori della finzione: il demente e l’autistico, lo psicotico e il genio, l’ufficiante della conoscenza e quello che pretende di governare l’anima per un “delirio di fede”. Ordinate in due sezioni, le poesie del libro hanno prima, come tema arduo e fluttuante, “la scelta di sé”, poi si lasciano fuori delle stretture e delle regole come intrico di emozioni, commistioni di dolore e di paura, di stupore e di gioia, come energia scomposta dello stare al mondo, o come condiscendenza all’essere e alle sue leggi segrete, per ciò affidandosi alle parole nette, oneste e durevoli della poesia.