Michele Strazza, studioso di storia contemporanea, tratta, in questo volume, dei crimini di guerra commessi dall’Italia in Libia e in Etiopia, dall’uso del gas alle deportazioni, dai campi di concentramento alle stragi. La ricerca si colloca all’interno del panorama degli studi in materia e intende fare il punto di quanto scoperto sino ad oggi negli archivi, confrontandolo con memorie e pubblicistica del tempo. Il tutto alla luce di una ricca bibliografia e di una dettagliata documentazione. Particolare attenzione è stata rivolta alle implicazioni “di genere” e alla mancata estradizione dei criminali di guerra italiani nel dopoguerra.
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