"Le Correnti Del Fato" è romanzo anomalo. Lo si potrebbe definire del genere fantasy, ma riferimenti storici e rievocazioni, che vanno dalla protostoria alla contemporaneità, passando per il medioevo duecentesco francese, durante la persecuzione dei Catari ed un primo ottocento torinese, ricco di suggestioni moderne, rendono inadeguata ogni collocazione di genere. In esso, la narrazione in prima persona, è tesa a rievocare, di ricordo in ricordo, un passato sempre attuale per i due personaggi coinvolti, che viene riproposto, nell'alternarsi delle voci dei due innamorati, destinati ad incontrarsi. Essi, però, debbono ritrovare insieme e riallacciare, quei fili che da sempre li legano, superando le condizioni storiche, che nelle diverse epoche, a causa della dimenticanza, si frappongono alla loro unione. Opera attuale, anche nel suggerire, nei tempi indaffarati della contemporaneità, che al di là di conoscenze spicciole e memorie fatue, vi è un mondo di destini da compiere e libertà da conquistare, appartenenti ad un mistero che fa parte di ogni essere umano. Insomma un' avventura articolata, che si snoda, attraverso suggestioni erudite, per approdare, senza esplicitarlo, all'inespresso comune.