Si definisce “conoscenza” l’insieme del patrimonio di saperi – acquisiti mediante istruzione e formazione, ricerca e innovazione – intriso di valori comuni e condivisi da una comunità. I soggetti che gestiscono le attività afferenti alla conoscenza (creazione, accrescimento, trasferimento, diffusione, conservazione, innovazione) formano un sistema complesso, composto da una varietà di strutture e di attori che devono funzionare con modalità coordinate e sinergiche, creando reti e connessioni: quanto più la conoscenza è omogenea e diffusa tra territori e popolazioni, tanto più sarà possibile incrementare la qualità della vita. La creazione, l’acquisizione e la gestione della conoscenza vengono riconosciute, quindi, come condizioni strategiche per uno sviluppo equo e inclusivo. Non potrà esservi il progressivo abbandono di un paradigma di crescita basato sullo sfruttamento di enormi quantità di risorse naturali, mediante la cosiddetta transizione ecologica, fino a quando la conoscenza non apparterrà a tutti, con il rischio (già evidente) che la disattenzione alla problematica possa rafforzare il fenomeno del green knowledge divide. La prima parte del volume focalizza l’attenzione su alcuni argomenti (strettamente connessi in un percorso lineare ed essenziale, sempre attingendo alla letteratura interdisciplinare) utili a inquadrare il rapporto economia green e conoscenza. La seconda parte ospita approfondimenti tematici, casi di studio e buone pratiche che mostrano come la conoscenza, gli attori coinvolti nel processo e gli strumenti per applicarla o diffonderla (ad esempio piattaforme, reti di attori, politiche) hanno già prodotto dei risultati in diversi territori e settori.