“La Bibbia e i Vangeli sono popolati di donne che camminano, si spostano, e quasi sempre di fretta. […] Camminano e corrono; amano con le mani e con i piedi, che conoscono perché se ne prendono cura. […] La fede e la pietà proseguono la loro corsa nel mondo perché uomini e donne continuano a correre lungo la via. E, in questa comune corsa, i piedi delle donne corrono diversamente e di più”. (L.B.)
Se la Bibbia, in quanto Libro per antonomasia, è Scrittura esemplare, Parola creatrice e Racconto fondativo, Luigino Bruni parte da tale assunto per ribaltarne l’usuale punto di vista. Un’ermeneutica del testo in cui la donna, troppe volte sempre e solo Eva, Maddalena o Vergine Maria, si riscatta da sola in quanto figura viva, sostenuta da un approccio nuovo: insolito e scomodo perché contesta con lucidità e determinazione il potere e i soprusi del patriarcato, ma per questo libero da preconcetti e pregiudizi. E se anche la presenza femminile viene occultata, sminuita, dimenticata, la donna imprescindibilmente esiste, nella Bibbia e nella vita. Lo fa affermandosi nella drammaticità del reale, crepata, imperfetta e profetica. In questo saggio appassionato non smette mai di chiedere voce, stimolando riflessioni che travalicano l’ambito puramente religioso e teologico per parlare al sociale, al politico, all’umano. Ritratti di donne che nascono nella Bibbia, ma che da lì l’autore fa uscire affinché, oltre a fornirci, per la storia delle origini, una chiave di lettura inclusiva e imparziale proprio perché schierata e partigiana, possano in qualche modo anche guidarci nell’esperienza presente e futura.
Se la Bibbia, in quanto Libro per antonomasia, è Scrittura esemplare, Parola creatrice e Racconto fondativo, Luigino Bruni parte da tale assunto per ribaltarne l’usuale punto di vista. Un’ermeneutica del testo in cui la donna, troppe volte sempre e solo Eva, Maddalena o Vergine Maria, si riscatta da sola in quanto figura viva, sostenuta da un approccio nuovo: insolito e scomodo perché contesta con lucidità e determinazione il potere e i soprusi del patriarcato, ma per questo libero da preconcetti e pregiudizi. E se anche la presenza femminile viene occultata, sminuita, dimenticata, la donna imprescindibilmente esiste, nella Bibbia e nella vita. Lo fa affermandosi nella drammaticità del reale, crepata, imperfetta e profetica. In questo saggio appassionato non smette mai di chiedere voce, stimolando riflessioni che travalicano l’ambito puramente religioso e teologico per parlare al sociale, al politico, all’umano. Ritratti di donne che nascono nella Bibbia, ma che da lì l’autore fa uscire affinché, oltre a fornirci, per la storia delle origini, una chiave di lettura inclusiva e imparziale proprio perché schierata e partigiana, possano in qualche modo anche guidarci nell’esperienza presente e futura.