Il latino si trova sotto l’attacco di una politica sempre più lontana dalla cultura, di interessi economici che vogliono ridurre la formazione a semplice istruzione, di pedagogie alla moda, delle tecnologie e dell’informatica, ma anche di chi non ha saputo ripensare questo studio alla luce della linguistica, della psicologia cognitiva e della filosofia della scienza. Tesi centrali del libro sono che la traduzione dal latino attiva, in misura straordinariamente potente, le operazioni intellettuali fondamentali: secondo il quadro classico tracciato dalla scuola di Jean Piaget, induzione, deduzione e soluzione di problemi, ma anche formulazione e falsificazione di ipotesi; e che tradurre dal latino è il più potente esperimento di esercizio nell’uso del metodo della ricerca scientifica, fatto di problemi, congetture e confutazioni, trials and errors: apparente paradosso fondato sull’epistemologia di K. R. Popper e sugli studi di D. Antiseri.