Carla Sardella in questa raccolta "Le iridi della passione" concepisce la poesia come il luogo dove l'uomo e la donna possono risiedere; la sede della sua immaginazione e del suo sentimento; la culla della fantasia e della realtà; la dimora dell'essere e del tempo; la fucina del possibile e dell'impossibile; le parole mutate in ritmo sonoro; il punto di convergenza dei sentieri interrotti; la cura e l'oblio; il trasumanar e l'esser-ci.